Domande, domande, domande. Ma le risposte ci sono?

Posted: 20/01/2020 by SMILEIN®

Quante domande si possono inserire nei totem interattivi? Le risposte sono corrette?

Chiunque di noi si è trovato davanti ad un totem interattivo, generalmente tablet con un case accattivante, per esprimere la propria opinione sulla “consumer experience” personale. Ci danno la possibilità di parlare direttamente con chi eroga il servizio, spesso in anonimato e senza passare dai social.

 

Ma cosa c’è dietro a questi totem o chioschi interattivi? Come sono fatti e concepiti? Chi scrive le domande? Quante domande possiamo inserire? Come in tutte le cose ci vuole competenza, progettualità ed esperienza per saper interagire correttamente con l’utente finale. Bisogna analizzare e capire la psicologia delle persone che in quel momento stanno dedicando il loro tempo gratuitamente per restituirci un voto, una risposta o semplicemente la voglia di dire la propria opinione. Ci vuole progettualità ed esperienza trasversale: il fai da te non funziona!

 

I social network danno la misura della nostra attenzione ad un post, una notizia o una storia di Instagram! Ecco questa dura al massimo 15 secondi ma noi la “skippiamo” prima, forse 3-5 secondi se ci interessa. La nostra soglia di attenzione è di circa 8 secondi. 

Quindi Le domande devono essere ponderate e ben precise, corte ed efficaci e soprattutto la multi-scelta deve essere comprensibile, poche opzioni importanti. La tentazione è quella di traferire un questionario cartaceo in un questionario elettronico, ma non funziona perché se cambia lo strumento e il suo modo di interagire, deve cambiare necessariamente anche la modalità di approccio e gestione dello stesso.

 

Inoltre, attenzione a non chiedere l’auto profilazione del consumatore in un tablet abbandonato in negozio…. Ma di questo ne parliamo la prossima volta.

 

Misurare è meglio che curare!

 

Smile and live better 

Arch. Maurizio Lissoni